Alternative a Youtube: Le uniche 5 vere nel 2023

Se non volete leggere l’articolo Alternative a Youtube, eccovi il podcast da ascoltare:

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Dopo avervi spiegato perché non fidarsi di Google per delle ricerche e le alternative a Whatsapp, oggi vogliamo cercare di darvi delle soluzioni come alternative a Youtube.

Vi consigliamo di non saltare il preambolo del perché nel 2021 Youtube dovrebbe essere boicottato, se però proprio non vi interessa, clicca qui per le uniche 5 vere alternative a Youtube.

Interessante come se si Googla “Alternative to Youtube” quello che Google vi suggerisce, basandosi sui siti che Google stesso lista in alto nei risultati della ricerca, sono al 90% piattaforme di origine USA o facenti parte dei 5-eyes (o comunque dei 14-eyes)

Fatta eccezione di D.tube, che riviene una volta sola… sarà un Glitch di Googlebot?

alternative a youtube

In questo articolo le alternative a Youtube vedremo:

  1. Perché un’alternativa a Youtube?
  2. Le finte alternative a Youtube
  3. Le 5 vere alternative a Youtube

Perché un’alternativa a Youtube?

I motivi sono moltissimi per il quale dovreste scegliere un’alternativa a Youtube.. ma concentriamoci principalmente su 4.

a) Monopolio pericoloso e concorrenza sleale

Google fa parte di Alphabet e ha miliardi di utilizzatori ai quali offre servizi, quasi sempre gratis, che gli costano complessivamente (nel 2019) quasi 128 miliardi.

È leader di mercato (mondiale) o comunque un grandissimo provider per moltissimi servizi che miliardi di persone usano tutti i giorni:
– sistemi operativi (android e chromium),
– browser (chrome),
– traduzione (translator),
– motore di ricerca (google)
– email e calendario (gmail e calendar),
– host/gestore di files (google drive),
– videochiamate (google chat, duo e hangout),
– streaming di video (Youtube per l’appunto),
– mappe e localizzazione stradale (maps),
– shop di app (playstore),
e molto altro.
Senza parlare di tutte le piattaforme per webmasters (recaptcha, google ads, search console, analytics, tag manager, optimize,..)

Insomma, anche tralasciando la loro politica oscura e minacciante riguardante la privacyè fondamentalmente sbagliato a livello economico che a capo di così tanti servizi, utilizzati da miliardi di utenti, vi sia la stessa entità.

Di fatto, si tratta di un monopolio forzato per quanto riguardo i servizi principali (OS, browser, motore di ricerca, captcha, email, traduzione, app shop, maps, video hosting,…)

Perché forzato, questa è una domanda da porsi per capire come mai scegliere delle alternative a Youtube?

Beh perché di fatto, ora che hanno il monopolio cominciano a minare la poca concorrenza con pratiche di concorrenza sleale.

Di seguito alcuni esempi di quello che stiamo affermando e quindi perché cercare delle alternative a Youtube.

Esempio 1:
Google translator non è più disponibile in altri browsers ma solo su Chrome. Il che pone poca scelta a quelle persone che magari non parlano l’inglese o la lingua del contenuto offerto dal sito non viene capita. L’unica opzione per loro, se vogliono il contenuto tradotto sul momento mentre navigano è quella di usare Chrome. Abbastanza scorretto visto che Google Translator è diventato quello che è, grazie ai dati analizzati delle persone (conversazioni, traduzioni, correzioni, input da parte di miliardi di utenti negli ultimi 10 anni).

Esempio 2:
Google Chrome non si può disinstallare da Android o da Chrome OS.

Esempio 3:
In qualsiasi browser garante per la privacy (firefox, waterfox, epic, brave,…) si fa molta fatica a completare il captcha. Ma con Chrome quasi non appare mai.

Esempio 4:
Se siete connessi (login) con qualsiasi app google nel vostro browser (es. gmail, youtube, etc), il cookie è visto da Google Search e tutte le vostre ricerche sono loggate (eh si… anche se disattivate tale funzione da Google Account Settings).

Esempio 5:
Con google Optimize, non è possibile fare il preview delle varianti a meno che non si usi Chrome.

Questi sono solo esempi di sottili (e scorretti) inconvenienti che Google utilizza per allargare ulteriormente la sua egemonia e vi spia a 360°.

b) Retribuzione ai creatori di contenuto in declino

Il secondo motivo per scegliere delle alternative a Youtube è proprio questo.

In circa 16 anni di esistenza, Youtube ha pagato sempre meno i propri creatori di contenuto, sebbene i suoi guadagni sono aumentati vertiginosamente.

Paradossalmente, questo grazie proprio al contenuto messo a disposizione dai suoi utilizzatori.

Insomma, gli utenti ci mettono decine di ore: creano il contenuto, lo editano e lo promuovono…

Youtube ci mette solo la piattaforma per distribuirlo e sebbene ciò, prende 45% su ogni tuo guadagno (per quanto riguarda CPM).

Non si guadagna neanche 1$ netto su 1000 visualizzazioni… ma solo quelle dove l’utente guarda più di 30 secondi e interagisce con gli ads.

Non solo…  devi riuscire ad attivare la monetizzazione sui tuoi video!

I tuoi video devono aver raggiunto almeno 4’000 ore complessive di visualizzazioni attraverso tutti i tuoi video e devi avere almeno 1’000 iscritti al tuo canale per monetizzarli.

Il che, è quasi un impresa nel 2021 con la concorrenza che c’è. 

Si può dire che oggigiorno quasi il 99% dei creatori di contenuto su Youtube sono sfruttati o pagati pochissimo.

Solo l’1% è compensato, i cosi detti influencers, che comunque riescono di solito a viverci solo per i prodotti che pubblicizzano o recensiscono (non per quanto Google paga loro a livello di CPM).  

c) Censura

Il terzo punto per scegliere delle alternative a Youtube è la censura.

Youtube sta diventando famosissimo per censurare molto facilmente contenuti che non gli vanno a genio… e non stiamo parlando di contenuti vietati ai minori, violenti o razziali…

Politici, attivisti, ecologisti, medici, scienziati, e opinionisti di ogni genere che hanno espresso la loro opinione sul portale e che non è piaciuta all’algoritmo IA di Google, hanno visto il loro video semplicemente censurato:

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E specialmente nel 2020-2021 e a proposito di COVID, vaccini, pandemia, etc….

Insomma, il problema evidenziato nel punto a) mostra i suoi effetti in questo punto e nel prossimo.

d) Pubblicità

L’ultimo punto per scegliere delle alternative a Youtube riguarda la pubblicità.

Beh… ve ne sareste accorti… è semplicemente diventata insopportabile.

Ads sempre piu’ lunghi all’inizio di ogni video, sempre più difficili da bypassare con un adblocker e addirittura nel mezzo della riproduzione!

Le finte alternative a Youtube

Dunque, in questa parte vi sveliamo quali sono secondo noi delle finte alternative a Youtube, molte di queste sono famose ma NON sono veramente delle alternative:

  • Vevo – compagnia americana, fondata dalle più grandi case discografiche del pianeta: Universal Music Group (UMG), Sony Music Entertainment (SME) e EMI…. con anche grandi accordi con Warner Music Group (WMG). Facile capire perché non è proprio una piattaforma libera da censura 😉
  • Veoh – compagnia americana andata in bancarotta dopo varie denunce, è stata acquisita da Qlipso, una compagnia israelo-americana fondata da videogamers… giudicate voi…
  • Vimeo – Un’altra compagnia americana che fa parte di IAC, una holding che detiene decine di brands (inclusa Ask Media Group, Investopedia, HomeAdvisor, Lifewire,…). Insomma, di nuovo USA, di nuovo una piattaforma centralizzata in un unica multinazionale con decine di sussidiarie…
  • Twitch – Parte di Amazon… lasciamo stare. No comment.
  • 9gag – Compagnia di Hong Kong ma fondata con capitali (Silicon valley capitals) USA e incubata da Y-combinator (sempre USA).
  • DailyMotion – DailyMotion non è tanto diverso da Youtube. Fa parte di Vivendi, una multinazionale enorme che fattura +15 miliardi all’anno e a cui fanno capo tantissime sussidiarie con bracci in tutto il mondo e su ogni ramo riguardante l’intrattenimento.
    Vivendi è allo stesso tempo una TV e produttore di film (Canal+), editore di libri (Editis), creatore di videogiochi (Gameloft), etichetta discografica (Universal Music Group) e agenzia di pubblicità e PR (Havas).
    Piccolo inserto… Universal Music Group è l’etichetta discografica più grande al mondo che, assieme a Sony Music e Warner Music Group, producono praticamente 70% della musica mondiale.
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  • MetaCafe – Un partner di Google. Se sapete l’inglese capirete già tutto da questa immagine presa dalla loro PrivacyPolicy:
metacafe

Le 5 uniche vere alternative a Youtube

Detto questo, eccoti delle vere alternative a Youtube che rispettano la vostra privacy, quella dei creatori del contenuto e che non lo censurano.

Abbiamo fatto un’accurata selezione per voi delle alternative a Youtube, prendendo in considerazione diversi aspetti come:

  • privilegiando quelle decentralizzate (p2p o basate su tecnologica blockchain)
  • se vi è una compagnia dietro, la sua storia e visione
  • la sua politica rispetto alla censura e libertà di espressione
  • la sua politica in termini di pubblicità (se ve n’è) e in termini di compenso ai creatori

1) Peer.Tube

https://peer.tube/
Completamente decentralizzato, basato su P2P e supportato da una community no-profit di nome Framasoft. Utilizza ActivityPub e il protocollo WebTorrent, così da scaricare sui P2P parte del traffico ai singoli server quando gli utenti guardano i video.

2) D.Tube

https://d.tube/
Completamente decentralizzato, basato su P2P e blockchain (che ha sua volta è basata su Steemit) e completamente open source. Le statistiche e i dati sono visibili da chiunque.

3) Invidious

https://invidious.site/
Basato anch’esso su P2P e open source. Non troverete molti contenuti ma quelli che ci sono sono molto validi.

4) BitChute

https://www.bitchute.com/
In parte basato su P2P, in parte con dietro una compagnia di origine Britannica (quindi comunque facente parte dei 5-eyes) ma dalle linee guida, dettate dalla community, riguardo al contenuto molto ampie.

5) Rumble

https://rumble.com/

È stato concepito nel 2013 come un Youtube senza censura: infatti, a parte i contenuti a sfondo pornografico, molesto, razzista o “illegale” (secondo i loro TOS), tutto il resto è permesso. Tuttavia, la compagnia è Canadese, quindi facente parte dei 5-eyes.

Vale la pensa menzionare anche:

NewPipe e FreeTube – Sono App open source che veicolano i video di Youtube sul tuo telefono, senza tutta la parte scomoda di Google (pubblicità, dati raccolti, tracciamento delle abitudini, etc https://newpipe.net/ e https://freetubeapp.io/

PrivacyTools Tube – Basato su PeerTube, quindi open source e decentralizzato, raccoglie una moltitudine di video sul tema della privacy. https://tube.privacytools.io

MediaGoblin, Libry e WebTorrent – Non vere alternative a Youtube in quanto non sono “piattaforme” facilmente accessibili dalla barra di navigazione. Diciamo che non sono per tutti… bisogna essere almeno un po’ “nerd” per usarle ;).

https://mediagoblin.org/
https://lbry.com/
https://webtorrent.io/desktop/

BrandNewTube – Tuber alternativo che hosta contenuto di ogni natura e outside the box. Il dominio è stato registrato negli USA, sembra che la società sia UK, l’host è turco e il server in Ukraina. Un bel misto… ma l’alternativa sembra valida.

https://brandnewtube.com/

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Camilla

Mi chiamo Camilla Orlandi, classe 1985. Laureata in criminalità e sicurezza all'Università Cattolica del Sacro Cuore, amo la scrittura ed i viaggi. Appassionata da sempre di enigmi, gialli, thriller e criminal profiler. Questa è la mia vera identità oppure quella che mi sono creata da Agente segreto?!

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